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Tartufi, funghi e castagne

Ovunque l’Oltrepò è conosciuto come miniera di preziosi tartufi.
Già nel 1831, nella celeberrima “Monographia tuberacearum”, il prof. Carlo Vittadini citava, tra le stazioni di ritrovamento, soprattutto le pianure e le colline dell’Oltrepò Pavese.
Per i pochi che ancora pensano che in Oltrepò non crescano tartufi bianchi, un giro tra i boschi del Distretto dei Borghi e dei Castelli è un invito non solo a ricredersi ma una sfida a trovare uno dei grossi pregiatissimi tuberi. Il Tuberum Magnatum Pico e il Tuberum Mesentericum Vittadini, rispettivamente il tartufo bianco e quello nero che si possono raccogliere da ottobre a dicembre fino ai 400 metri slm il primo e da novembre a marzo fino all’alta Valle Staffora il secondo. Più diffuso e modesto lo scorzona.

L’Oltrepò è anche terra di funghi che a seconda della stagione estiva più o meno umida si moltiplicano nel sottobosco dell’alta collina.
Porcini soprattutto ma anche tartufi bianchi e neri, impiegati nei diversi piatti di preparazione genuina. I porcini sono utilizzati come contorni cucinati ai ferri o fritti o per arricchire i sughi mentre i tartufi sono degustati sui risotti o sulle battute di carne cruda.
Molte altre sono le varietá che crescono in Oltrepò come i gustosissimi ovoli, i chiodini, le spugnole e le orecchiette.

Caratterizza il territorio del Distretto il bosco misto con diverse specie arboree, rovello, carpino nero, nocciolo, vicino al quale, gli abitanti, con secolare tenacia, sono riusciti a intervenire attivamente nello sviluppo di castagneti che estendendosi dai 100 ai 600 metri s.l.m., hanno conteso lo spazio del bosco spontaneo.
I quantitativi di “marroni” e di “castagne domestiche” non sono massicci ma la qualità è ottima, tanto da giustificarli come prodotto caratteristico del territorio.