Tocco di storia
Anni di storia si accavallano nelle pieghe delle colline dell’Oltrepò pavese tra le valli Coppa, Schizzola e Ardivestra. Tracce di insediamenti romani nell’attuale Casteggio, antica Clastidium, testimoniano, infatti, le radici remote di questo territorio che si è solidamente costruito attorno a direttrici naturali che ne permettessero lo scambio con le località circostanti. Nel Medioevo l’Oltrepò divenne terra di passaggio per numerosi viandanti, mercanti e viaggiatori. Nel 1466 queste terre passarono agli Sforza, poi ai Bentivoglio e ai Del Carretto. Nel 1743 l’Oltrepò divenne dominio dei Savoia. Una storia antica e articolata, dunque, che ha lasciato le sue tracce nelle meraviglie che tutt’oggi ci circondano, musei a cielo aperto da scoprire.
Concedendosi un’intera giornata o un week-end nei comuni del Distretto dei Borghi e dei Castelli, potrete così osservare, con lo sguardo puntato all’orizzonte, i panorami e gli scenari che uniscono natura e storia, in un equilibrio armonico tra ambiente e cultura.
PRIMO ITINERARIO
2 GIORNI
1° GIORNO
- BORGO PRIOLO
- FORTUNAGO
BORGO PRIOLO, prima tappa di questo viaggio, vi accoglierà con le sue bellezze storiche che meritano di essere visitate. Circondati da prati, vitigni, cortili e paesaggi mozzafiato scoprirete il Castello di Torrazzetta, il Castello di Stefanago e la Chiesa Stanghiglione. In piazza si trova un murales intitolato “Pace”, un’interessante attrazione di arte contemporanea risalente alla metà degli anni Novanta e dedicata alla coesistenza tra popoli di differenti culture. La storia risiede anche nella tradizione culinaria che in questi luoghi vi offrirà una specialità da gustare e acquistare: i brasadè, dolce prodotto artigianalmente dall’azienda familiare Bernini.
Proseguiamo verso FORTUNAGO, splendido borgo di antica origine, testimonianza della storia che scorre in queste terre. Territorio di confine tra la provincia di Pavia e quella di Piacenza, Fortunago deve le sue vicissitudini storiche ad alterne sudditanze che ne hanno segnato il tratto culturale e tradizionale.
Passato in via definitiva nel 1548 al marchesato dei Malaspina, già allora presentava in cima al paese il castello, di cui oggi si possono osservare solo i ruderi. Perle storiche sono anche il parco archeologico a Monte Picco, la chiesa di San Giorgio, dove è conservata la testa di San Ponzo, e la chiesa di Sant’Eusebio. Una curiosità: l’attuale sede municipale era la casa-forte. Salendo per le viuzze splendidamente conservate, saremo circondati dalle caratteristiche case in sasso mantenute tali grazie a sapienti lavori di conservazione architettonica. Anche alcuni mestieri si sono conservati indenni negli anni come quello del fabbro, ancora in piena attività con la sua bottega in frazione Costa Catalieri. Non si incontra solo la bellezza del passato. Qui, infatti, ecco la “Casa di paglia”, costruita quasi interamente a mano da una coppia disponibile a presentarvi il suo lavoro, portato avanti con l’aiuto dei figli. Riprendendo l’antica tradizione nordica delle case di paglia, qui a Fortunago si è voluta realizzare una struttura unica nel suo genere che trasuda calore, soprattutto per la modalità e la passione di come è stata realizzata.
Diverse sono le soluzioni per trovarsi comodamente a tavola e apprezzare i gusti della tradizione eno-gastronomica; allo stesso modo non sarà difficile scegliere una soluzione di pernottamento che risponda a diversi gusti ed esigenze.
2° GIORNO
- MONTESEGALE
- ROCCA SUSELLA
E’ MONTESEGALE la meta del nostro secondo giorno di itinerario. Anche qui l’intera collina è dominata dal castello, un tempo scuola di guerra, una struttura dall’impianto monumentale con il ricetto fortificato, che offre una visuale unica sul territorio circostante. Oggi, all’interno del castello, oltre all’abitazione privata, in tre splendide sale, nel 1975 è stato allestito il Museo di Arte Contemporanea. L’attività del museo prevede l’organizzazione di diversi eventi durante tutto il periodo dell’anno ed in particolare in estate (segnaliamo il recapito telefonico del castello: 0383 99030). Dopo aver visitato la chiesa, prima di proseguire, potreste fare tappa al salumificio dove acquistare una fetta di tradizione gastronomica del territorio.
Scendendo poi di nuovo a valle giungiamo a ROCCA SUSELLA, in particolare alla frazione Rocca de’ Ghislanzoni, un bellissimo borgo ottimamente conservato, con case interamente costruite in pietra che circondano la casa gentilizia, creando un’atmosfera da sogno fuori dal tempo.
Sulla strada che porta a Godiasco incontriamo la bellissima Pieve di San Zaccaria. Attestata come pieve già nel XII secolo, fu costruita dai maestri comacini. Impossibile lasciare Rocca Susella senza averla visitata.
SECONDO ITINERARIO
1 GIORNO
- MORNICO LOSANA
- OLIVA GESSI
- MONTALTO
Questo itinerario comincia con MORNICO LOSANA che conserva il castello, l’Arco di Casacana, la chiesa di San Rocco e quella parrocchiale. Attorno a questo borgo si distende, quindi, un panorama incantevole che, chi ha la fortuna di trovarsi in questi luoghi in estate, può ammirare in totale relax, restando immerso nell’acqua della piscina comunale. A Mornico Losana, inoltre, è stato allestito un Museo Contadino, annesso a Villa Gioia, nelle vicinanze del palazzo comunale, dove sono esposti una serie di innumerevoli suppellettili e oggetti della vita quotidiana di un tempo.
Nelle immediate vicinanze anche un attivo laboratorio di falegnameria.
Per il pranzo potreste scegliere uno degli agriturismi qui presenti tra i quali, in particolare, segnaliamo la splendida Villa Arabella.
Eccoci quindi a OLIVA GESSI che racchiude l’antico centro storico, la chiesa parrocchiale, il castello e il Teatro M. De Filippi, il più grande d’Europa in relazione al numero di abitanti. Inoltre, per i turisti interessati a itinerari religiosi, segnaliamo la casa natale di San Luigi Versiglia, nato nel 1873 fu salesiano e vescovo, martire in Cina nel 1930 e canonizzato il 10 ottobre del 2000.
Si prosegue verso MONTALTO PAVESE che offre diverse attrattive storiche. Protagonista del panorama è il castello visibile da lunghe distanze, perchè costruito ad un’altezza considerevole e in una posizione strategica. Voluto dal signore Filippo Belcredi nel 1593 questo castello è in realtà un palazzo signorile che domina la vallata del torrente Verzate e che all’interno racchiude due fantastici giardini, uno all’italiana e uno all’inglese. Ma ancora troviamo il Museo Contadino, il Palazzo Cristina che ospita il Museo delle api e la parrocchia di Sant’Antonio Martire.
Prima di tornare a casa, vi consigliamo di soffermarvi in uno dei tanti agriturismi o trattorie qui presenti per una piacevole serata in compagnia.
Visita la storia a cielo aperto.