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Il di Varzi

Fiore all’occhiello della Valle Staffora e dell’Oltrepò pavese montano, il salame di Varzi deve la sua fortuna agli accurati livelli di produzione e a condizioni climatiche che ne permettono un’eccellente stagionatura. L’influenza delle correnti marine che arrivano dalla Liguria, dato l’orientamento di questa zona collinare, e la propensione all’allevamento di suini ha reso famoso anche oltre i confini territoriali questo pregiatissimo prodotto. La zona di produzione del salame di Varzi si estende per 389 km quadrati comprendendo la Valle Staffora, Ardivestra e Tidone.

Tra le componenti che rendono unico questo prodotto D.O.P., la che ha contraddistinto queste zone è elemento non trascurabile: Pavia e la sua provincia furono infatti storicamente crocevia per i traffici fluviali e i commerci di sale e spezie, prodotti fondamentali nella miscela di sapori che compone l’insaccato.

Pare che l’origine del salame sia da ricercarsi nell’alto Medioevo e più precisamente tra la popolazione dei Longobardi che a loro volta presero dai Tartari l’abitudine di consumare carni animali ristate consumate crude.
Mentre questa origine longobarda mantiene i contorni di leggenda, molto più probabile che l’affinamento dell’arte dei salumi sia collegata ai monasteri e alle abbazie che si diffusero nell’area lombarda nel XII secolo e ai quali si deve la giusta composizione e l’equilibrio perfetto di sapori che oggi compone il Salame di Varzi.

Abbinato ad uno dei tanti vini d’eccellenza e accompagnato al miccone, il salame di Varzi D.O.P. restituisce l’autenticità e il fascino dell’Oltrepò Pavese.